11/06/2022
Premiati i vincitori di Reality Shot 2022
Si chiama Fabio Fontana il vincitore della seconda edizione di Reality Shot, il corso-concorso di fotografia promosso dall’Atc del Piemonte Centrale e dalla sua società in house Casa Atc Servizi con l’associazione Kallipolis. Fabio ha 23 anni, vive a Settimo Torinese e studia economia. È un grande appassionato di cinema e gestisce un cineforum, «i grandi registi come Kubric o Wes Anderson – racconta – hanno grande cura per la fotografia nei loro film e forse è stato proprio questo, quando ho saputo del concorso, che mi ha spinto a partecipare». I suoi scatti sembrano, in effetti, quasi prendere vita mentre raccontano un fucile ad acqua sullo sfondo di un palazzone nel quartiere Vallette, un tassista in attesa della prossima corsa, una signora che si affaccia dal balcone fiorito della sua casa a Mirafiori.
Il progetto nasce con l’obiettivo di coltivare la creatività dei ragazzi under 30 che vivono nelle case popolari, affinando la loro abilità nel produrre immagini con lo smartphone ed è stato possibile anche quest’anno grazie ad una rete di partner pubblici e privati, ovvero il gruppo Lavazza, la Fondazione Mirafiori, la Circoscrizione Cinque di Torino, la Città di Venaria Reale, Print Club e CAMERA, Centro Italiano per la Fotografia. Tre mesi di lezioni e uscite con i due tutor, i fotografi professionisti Maura Banfo e Daniele Ratti, e un unico filo conduttore per scattare, “Volti e spazi dell’abitare”. Location delle fotografie, naturalmente, i quartieri popolari: via Artom a Mirafiori, via Fossata, il quartiere Vallette, corso Mortara ma anche Venaria e la zona di Aurora, ospiti della Nuvola Lavazza.
A decretare le migliori è stata una giuria composta dal direttore artistico Luca Beatrice, i due tutor, lo staff del progetto e l’ospite d’onore della serata, il fotografo milanese Settimio Benedusi, cui i ragazzi hanno chiesto il segreto per diventare buoni fotografi. Subito accontentati: «i grandi fotografi – ha spiegato loro- non sono mai vittime di quel che succede. La fotografia non è la riproduzione della realtà, ma un punto di vista. Queste immagini sono questo, il vostro punto di vista».
Per il vincitore Fabio Fontana il premio è la possibilità di lavorare come fotografo con un incarico retribuito da parte della Fondazione Mirafiori, per ritrarre figure di riferimento e realtà associative del territorio. La seconda classificata si chiama invece Sara Giaveno, ha 30 anni, è dottoranda in architettura e vive a Santa Rita. Anche lei si aggiudica un incarico sul campo: avrà infatti il compito di documentare le trasformazioni urbane per la Città di Venaria. Buoni da spendere in corsi di fotografia organizzati da CAMERA per il terzo e quarto classificato mentre, sempre grazie al Centro Italiano per la Fotografia, altri sei partecipanti, che hanno ottenuto una menzione speciale, potranno far esaminare il loro portfolio fotografico ad esperti del settore.
Dopo la premiazione, la consegna degli attestati di partecipazione poi una serata di festa con i compagni di avventura negli spazi di Beeozanam, in via Foligno, che hanno ospitato anche alcune delle lezioni. A premiare e applaudire i vincitori c’erano il presidente di Casa Atc Servizi insieme con l’assessore al Welfare della Regione Piemonte, l’assessore ai Lavori Pubblici della Città di Venaria, un consigliere della Circoscrizione Cinque di Torino, presidente e segretaria generale della Fondazione Mirafiori, i rappresentanti del Gruppo Lavazza e di CAMERA.
Si chiude così la seconda e riuscita edizione di una scommessa, con cui l’Agenzia che amministra e gestisce il patrimonio di edilizia sociale dell’area metropolitana torinese e la sua società in house si fanno insolitamente promotrici di un’iniziativa culturale con l’obiettivo di entrare in contatto con gli abitanti più giovani, favorendo il dialogo, la partecipazione e l’inclusione attraverso la fotografia “smart”, quella dei dispositivi mobili e dei social più amati dalle nuove generazioni. Il presidente di Casa Atc Servizi sottolinea: «abbiamo chiesto ai ragazzi di rivolgere l’obiettivo ai “volti e spazi dell’abitare” e quello che il loro sguardo ci restituisce non sono il degrado e le difficoltà, che pur ci sono, ma storie di dignità e speranza. Hanno saputo cogliere il senso di appartenenza, le radici e l’identità delle persone come bellissimi presagi di un futuro ancora tutto da costruire. Le immagini che premiamo stasera sono la dimostrazione non soltanto del talento di questi giovanissimi fotografi, che ringrazio per l’entusiasmo e la passione che hanno portato in questo concorso, ma anche che un’altra narrazione delle case popolari esiste ed è possibile».