10/07/2014

Le proposte delle Atc piemontesi per riformare l'edilizia sociale

50mila appartamenti, un affitto medio da 90 euro al mese, 20 milioni di euro di spesa l’anno per la manutenzione ordinaria degli immobili. Sono i numeri delle case popolari del Piemonte, dove vivono oltre 100mila persone. Un lavoro non sempre facile per le Atc che, in un contesto socio-economico “affamato” di case, in questi anni hanno dovuto fare i conti con sempre meno risorse e sempre più tasse.

A fare il punto ci ha pensato il convegno di Federcasa Piemonte, l’associazione che riunisce le Agenzie per la Casa piemontesi, che si è tenuto giovedì 10 luglio a Torino. A pochi giorni dalla proposta di legge di riforma del sistema, le Atc piemontesi hanno illustrato al nuovo assessore regionale alle Politiche per la Casa, Augusto Ferrari, le criticità individuate in questi 4 anni di lavoro ma anche alcune proposte per il futuro dell’edilizia sociale.
«La domanda che dobbiamo porci – ha spiegato l’assessore Ferrari – è come affrontare la questione delle politiche abitative in relazione ai processi di vulnerabilità e impoverimento che le nostre comunità stanno affrontando. Il compito della Regione sarà di identificare gli interventi necessari e un nuovo quadro normativo per affrontare questo problema e lo faremo anche attraverso un serrato confronto con tutti gli attori coinvolti».
I numeri parlano chiaro: ad oggi le domande di casa popolare sono oltre 20mila in tutto il Piemonte, a fronte di un’offerta di qualche migliaio. «Servono certamente più case – spiega il presidente di Federcasa Piemonte, Carlo Sansottera – ma anche meno burocrazia e più risorse per chi deve gestire questo patrimonio, ovvero le Atc. Va ripensato l’intero sistema e bisogna pensare ad un nuovo ruolo per le Atc. D’altronde, non è possibile pensare che affitti di 60 -70 euro al mese siano sufficienti a garantire le risorse per manutenere un patrimonio così grande e bisognoso di interventi. Siamo pronti a dare il nostro contributo a questo cambiamento, purché sia tale e non solo di facciata».
 
«Svolgiamo un’importante funzione di welfare per i Comuni – sottolinea il presidente di Atc Torino, Elvi Rossi - facendoci carico di gestire e mettere a disposizione abitazioni per le fasce deboli, surrogando il pagamento di tutte le bollette delle utenze (con 1 milione di morosità nell’ultimo anno solo a Torino per riscaldamento, luce, acqua non pagati dagli inquilini) allora non si capisce perché dovremmo pagare le tasse come un qualsiasi proprietario di immobili».


Atc Piemonte in numeri    





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