31/08/2016
Un portinaio "sociale" nelle case Atc
L’appartamento che li ospiterà, nel complesso Ex Italgas tra corso Farini e via Faa di Bruno (stabile di proprietà di Atc e destinato ai contratti di edilizia agevolata) è già pronto. I due “portinai” vi prenderanno posto nei prossimi giorni, dopo il primo incontro con gli abitanti e aver sbrigato le ultime formalità. Comincerà così il primo “portierato sociale” nelle case amministrate da Atc, affidato alla cooperativa Zenith, che a Torino lavora nel campo sociale con pazienti psichiatrici, disabili, comunità alloggio e mamme in difficoltà ed è stata scelta dall’Agenzia attraverso un bando pubblico che si è chiuso lo scorso mese di luglio.
L’idea è quella di mettere a disposizione degli abitanti un servizio che venga incontro alle esigenze dei più fragili, affiancando alle normali mansioni di portineria di condominio un aiuto concreto per chi si trova in difficoltà, favorendo i rapporti di buon vicinato, l’integrazione, il rispetto delle regole. I portinai sociali lo faranno attraverso una serie di iniziative, come spiega la presidente di Zenith, Maria Piera Mondo: «abbiamo pensato di attivare gruppi di acquisto solidali, così gli anziani potranno avere prodotti genuini a buon prezzo anche a domicilio. La portineria avrà una postazione internet, dove potremo aiutare chi è in difficoltà con le nuove tecnologie a usare i servizi on-line oppure dare una mano a chi cerca lavoro e vuole preparare un curriculum. Organizzeremo momenti di festa e socializzazione per tutti e attività di doposcuola per i bambini. E per i piccoli lavoretti di manutenzione abbiamo pensato di attivare dei voucher, in modo che anche chi vive nello stabile e magari è disoccupato possa occuparsene, in cambio di un rimborso spese»
«Abbiamo deciso di attivare in via sperimentale questo progetto –spiega il presidente Atc, Marcello Mazzù –per rispondere alla richiesta del Comitato Inquilini dello stabile, dove in passato era già attiva una portineria. Ma come “padroni di casa sociali” l’esperimento ci interessa molto e potremmo pensare di esportarlo in altri quartieri. Con le coabitazioni solidali e altre iniziative in collaborazione con le associazioni del terzo settore cerchiamo di mettere a disposizione nuovi servizi, complementari alla casa, di cui i nostri inquilini possano beneficiare».
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