APPROVATO IL BILANCIO DI PREVISIONE 2022-2024

Martedì 29 marzo il Consiglio di Amministrazione dell’Atc del Piemonte Centrale ha approvato con parere favorevole del revisore il bilancio preventivo 2022-2024. Si tratta del terzo bilancio di previsione approvato da questa amministrazione, il quinto in ordine di tempo su base triennale, secondo quanto stabilito dal decreto legislativo 118/2011 che inserisce l’Agenzia nel perimetro di consolidamento della Regione Piemonte tra gli enti strumentali tenuti ad adottare i principi di contabilità “armonizzata”.

Il bilancio di previsione finanziario 2022-2024 è stato predisposto nel rispetto del principio del pareggio finanziario complessivo di competenza e tiene conto degli obiettivi che l’Agenzia intende conseguire nel corso degli esercizi, così come descritti nel Piano delle attività, e complessivamente prevede entrate ed uscite, di pari importo, per rispettivi 319.659.002 euro per il 2022, 206.055.064,43 per il 2023 e 181.635.915,45 per il 2024.

Il documento approvato si presenta anche per questo triennio particolarmente rigido. In primo luogo in ragione dell’accantonamento destinato ad un fondo per i crediti di dubbia esigibilità previsto dalla norma che per il 2022 ammonta a 2.586.650,63 euro. Ma a preoccupare, in conseguenza dei forti aumenti del costo delle materie prime a livello nazionale, sono soprattutto le entrate e la capacità di riscossione per gli anni a venire, in un contesto sociale già fragile come quello degli inquilini di edilizia sociale. La principale voce di entrata per l’Agenzia è infatti costituita dalle bollette, che comprendono i canoni di affitto, stabiliti sulla base dei redditi dei nuclei familiari degli assegnatari, e, nei casi in cui la gestione è affidata direttamente all’Agenzia, anche gli anticipi relativi alle spese della stagione del riscaldamento. Pur avendo già adottato alcuni provvedimenti, come l’aumento della rateizzazione dei pagamenti e la diminuzione delle temperature e degli orari di riscaldamento, è probabile che i prossimi anni vedano una difficoltà ancora maggiore, per gli inquilini, nel pagamento delle bollette Atc, sulle quali già oggi la morosità “istantanea” si attesta al 29%. Anche il canone di affitto medio, che oggi si attesta a 93 euro mensili, è in progressiva diminuzione, visti i redditi sempre più bassi dei nuovi assegnatari (quello relativo alle assegnazioni più recenti del 2022 è infatti di 68,7 euro).

Sostanzialmente in linea con gli anni precedenti (eccezion fatta per il 2020 che aveva registrato un calo dovuto alla pandemia) i proventi derivanti dalle vendite: per il 2022 a bilancio si prevedono 4.130.000 milioni.

Buone notizie, invece, sul fronte degli investimenti: grazie ai finanziamenti provenienti dall’Unione Europea nell’ambito dell’iniziativa NextGeneration EU come Pnrr, Pnc e PINQuA e agli incentivi del Superbonus 110% cresce esponenzialmente la quantità di risorse destinate a interventi di manutenzione straordinaria e riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare. Ammontano a 73.097.438,90 con sconto in fattura i lavori già deliberati in condomini Atc grazie al Superbonus 110% e, tra le spese in conto capitale per il 2022 figurano 30.333.828,78 milioni in arrivo con i finanziamenti europei.

Commenta il presidente, Emilio Bolla: «Gli investimenti in arrivo per la manutenzione straordinaria grazie al Pnrr e ad altri incentivi sono rilevanti e ci permetteranno di rinnovare un patrimonio immobiliare che invecchia progressivamente, arginando il degrado in molti quartieri. Penso ad esempio al complesso di corso Racconigi 25, quasi totalmente sgomberato per problemi statici, che nel prossimo triennio verrà rimesso a nuovo mettendo così a disposizione, a fine lavori, centinaia di appartamenti. Ma a preoccupare lo stato di salute dei conti della nostra Agenzia così come delle 28mila famiglie che abitano nelle case popolari del torinese è l’aumento vertiginoso dei costi dell’energia: il riscaldamento è già salito del 100%, anche del 130 nel caso del teleriscaldamento, che non beneficia della riduzione dell’Iva. Per il bilancio Atc anticipare il pagamento dei fornitori per il solo riscaldamento è una voce da circa 15 milioni l’anno, che sono diventati 28 milioni per il 2022 e, temo, saliranno ancora. Paradossalmente, mentre da un lato disponiamo di risorse eccezionali per avviare grandi cantieri di riqualificazione, dall’altro abbiamo dovuto fare grandi sforzi per non intaccare la spesa destinata alle manutenzioni ordinarie (riparazioni, taglio del verde), finanziata con le entrate correnti, che rischiano di ridursi tra canoni sempre più bassi, spese in aumento e conseguente rischio dell’aumento della morosità. Da un punto di vista più generale condivido, infine, la recente riflessione dei sindacati degli inquilini: in un simile contesto economico, la domanda di casa popolare è destinata a crescere e già oggi l’offerta non è sufficiente. Servono interventi del Governo, per un nuovo piano casa a livello nazionale in grado di dare risposte efficaci».



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