UN PROTOCOLLO CONTRO LE OCCUPAZIONI ABUSIVE

Interventi di prevenzione e controllo, azioni mirate al recupero degli alloggi occupati senza averne il diritto, aggiornamento di tutte le misure di difesa passiva per la prevenzione e tutela di immobili temporaneamente inutilizzati. Sono i punti principali del protocollo d’Intesa firmato il 29 dicembre scorso a Torino in prefettura, per la prevenzione ed il contrasto alle occupazioni abusive di alloggi di edilizia residenziale pubblica.

A siglarlo sono stati il prefetto Claudio Palomba, l’assessore alle Politiche sociali della regione, Chiara Caucino, la vicesindaca e assessora al Welfare di Torino, Sonia Schellino e il presidente dell’Atc del Piemonte Centrale, Emilio Bolla.

Il documento istituisce un tavolo tecnico permanente tra le istituzioni, coordinato dalla prefettura, che si riunirà a cadenza almeno mensile. La prefettura, in particolare, attraverso il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, si è impegnata ad effettuare un monitoraggio su ogni area che presenta criticità degne di attenzione e che saranno poi oggetto di valutazione da parte del tavolo tecnico.

Sono state, inoltre, riviste le procedure degli sgomberi per renderli più efficaci e mirati, anche con il supporto dei servizi sociali del Comune, per l’accompagnamento di nuclei in reale stato di necessità.

LE OCCUPAZIONI ABUSIVE NEL PATRIMONIO ATC

 

Pur restando nei numeri un fenomeno contenuto rispetto ad altre città metropolitane, le occupazioni abusive nelle case popolari sono salite a quota 159 (151 a Torino, 8 in Comuni della provincia) su un patrimonio complessivo di quasi 30mila appartamenti, con un notevole aumento rispetto all’anno precedente (erano 68 il 31/12/2019).

«Questo protocollo d’intesa – spiega il presidente dell’Atc, Emilio Bolla - rappresenta l’impegno delle istituzioni coinvolte, a partire dalla nostra Agenzia, a mettere in campo tutte le forze possibili per contrastare le occupazioni abusive. Il nostro lavoro, in particolare, si concentra sulla prevenzione, ad esempio per quanto riguarda gli alloggi sfitti, che ci impegniamo a ristrutturare e mettere a disposizione di nuove famiglie nel più breve tempo possibile.  Il recente piano straordinario avviato ha riguardato in particolare quelli che necessitavano di manutenzione ordinaria, ovvero di interventi di minore entità, fino a 3-4mila euro di spesa circa e ha permesso di mettere a disposizione nel corso del 2020, pur con tutte le difficoltà dettate dall’emergenza sanitaria, 365 appartamenti nella sola Città di Torino e 96 nei Comuni dell’area metropolitana. Inoltre abbiamo fatto un primo investimento di circa 50mila euro per la sicurezza: come già avvenuto con successo in altre città, ad esempio a Roma, stiamo dotando gli edifici con alloggi “a rischio” di sistemi d’allarme». 



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