MIRAFIORI DOPO IL MITO
Dopo il successo di pubblico ottenuto al Polo del ‘900 di Torino, dove ha chiuso i battenti lo scorso 25 ottobre, si prepara a fare il bis in giro per l’Italia la mostra “Mirafiori dopo il Mito”, organizzata da Fondazione di Comunità di Mirafiori, con il sostegno di Compagnia di San Paolo e il coordinamento scientifico di Giuseppe Berta, storico e docente all’Università Bocconi.
La rassegna è il risultato di due anni di ricerca in campo sociologico, architettonico, archivistico e di un’attività nel quartiere con partecipanti di tutte le età che hanno dato vita ad un racconto corale degli ultimi 20 anni del quartiere per immagini.
L’obiettivo, spiega il curatore, è capire «cosa lascia dietro di sé l’onda lunga della produzione di massa della grande fabbrica fordista. Ma anche raccontare cosa è oggi Mirafiori, perché – come spiega il presidente della Fondazione della Comunità di Mirafiori Bruno Manghi - «qui c’è una quota consistente di umanità, di persone, molto varie e molto diverse che sono vive, lavorano, producono e trasmetteranno questa vita».
L’esposizione è stata strutturata in sette sezioni: lavoro, fotografia partecipativa, Mirafiori oggi e domani, montaggio di storie, esplorazioni urbane, dati del cambiamento e sull’abitare.
E proprio sull’abitare l’Atc del Piemonte Centrale ha dato il suo contribuito, aiutando a ricostruire il contesto storico e sociale in cui, sulla spinta dell’immigrazione per l’occupazione industriale, sorsero alcuni tra i primi grandi quartieri di edilizia sociale della Città. La zona di Mirafiori oggi conta circa 50 complessi di case popolari, tra cui i celebri palazzi di via Artom, che nei primi anni duemila furono oggetto di un intervento di demolizione e ricostruzione totale.
Tra il materiale in mostra anche il video “Dopo il mito…ci sei tu”, realizzato dall’Associazione Culturale Large Motive in collaborazione con Kallipolis che potete vedere qui https://youtu.be/Nb13_DqG7uI.