Apre a Torino TO HOUSING, il primo progetto di co-housing sociale per accogliere persone LGBT in grave difficoltà

Prima esperienza con queste caratteristiche in Italia, TO HOUSING potrà accogliere 24 ospiti in 5 appartamenti di proprietà ATC – Agenzia Territoriale per la Casa del Piemonte Centrale non destinati alle graduatorie per le case popolari. 

TO HOUSING nasce non solo per rispondere all’emergenza abitativa ma anche per attivare, proprio a partire da un bisogno primario e fondamentale come la casa, percorsi di reinserimento sociale. Verranno accolti giovani tra i 18 e 26 anni allontanati dalle famiglie di origine a causa dell’orientamento sessuale; migranti e rifugiati omosessuali, anziani LGBT in condizione di solitudine o povertà, persone transessuali e trans gender. 

TO HOUSING è stato pensato per tutte e tutti coloro che vivono una condizione di doppia discriminazione – orientamento sessuale, origine etnica, età, condizione sociale – e si trovano in condizione di povertà e/o esclusione sociale. In questa prospettiva assicurare un luogo sicuro dove poter vivere rappresenta l’occasione per intraprendere un percorso di uscita dal disagio e di (re)inserimento socio-lavorativo. 

Un’equipe di accoglienza composta da educatori, psicologi e assistenti sociali esaminerà le segnalazioni (che potranno arrivare anche in modo diretto contattando Quore al numero dedicato, che sarà attivo dalle 13 alle 18 e indicato sul sito www.quore.org da lunedì 17 dicembre, o scrivendo alla mail tohousing@quore.org), svolgerà il primo colloquio e valuterà l’accesso degli ospiti. La permanenza media prevista di 8 mesi potrà essere eventualmente estesa per completare il percorso di autonomia degli utenti. 

TO HOUSING si inserisce nelle logiche della strategia della Regione Piemonte WE.CARE non solo negli obiettivi di contrasto al disagio sociale e alla marginalità ma anche nelle modalità di governance. Lo sviluppo di processi collaborativi è di fatto centrale nella gestione del progetto, che si articola in diverse fasi e coinvolge, pertanto. un ampio numero di organizzazioni, enti ed esperti. 

Il progetto è realizzato dall’associazione Quore con il supporto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, della Regione Piemonte, del Consiglio Regionale del Piemonte, della Città di Torino, di ATC – Agenzia Territoriale per la Casa del Piemonte Centrale e con il sostegno di IKEA, Iren, Bentley SOA, Philips, Cooperativa Di Vittorio, La Banca delle Visite e Medi.ca.

«Come “padroni di casa sociali” – spiega il presidente di Atc, Marcello Mazzù -  sappiamo bene  che per chi si trova in difficoltà la casa, da sola, non basta. Certo, è importantissimo avere un tetto sulla testa e un posto dove vivere. Ma lo è altrettanto avere intorno una rete, di servizi, istituzioni e associazioni, in grado di supportare questo momento di fragilità e aiutare chi lo sta vivendo a superarlo. L’housing sociale è per definizione un luogo della temporaneità: una sistemazione di “emergenza” che aiuta a trovare un posto accogliente da cui ripartire. Grazie all’associazione Quore oggi questo sarà possibile per tante persone, italiane e straniere, della comunità Lgbt, che stanno attraversando un momento difficile e hanno bisogno di una casa e di sostegno».

 



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